Il romanzo di Marusja

 10,00

Il primo romanzo di Adriano Petta.

Descrizione

Adriano Petta presenta il suo romanzo plagiato 4 volte!

 

244 pagine - 14x21cm
Euro 15,00

C’era una volta L’albero di Giuda, il primo romanzo di Adriano Petta, protetto, invece che alla SIAE, alla Proprietà Letteraria della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Registro Pubblico Generale – Parte I, n. 273793 – prot. 3013). Inviato a quattro colossi editoriali, fu rifiutato… ma dopo un anno vennero pubblicati quattro romanzi tutti con la stessa trama/idea de L’albero di Giuda da quattro grossi autori. Nel corso degli anni a seguire Adriano Petta tramò un’orrenda vendetta che si realizzò nel romanzo noir La cattedrale dei pagliacci, in cui i quattro plagiari finivano bruciati vivi. Nella realtà tre di essi si sono spenti quasi serenamente, mentre Adriano Petta ha riscritto L’albero di Giuda con il titolo Il romanzo di Marusja.

Tempesta Editore invita a leggere questo piccolo capolavoro (un thriller mozzafiato)
esortando così i lettori:
Perché accontentarsi di leggere i plagi quando si ha a disposizione l’originale?

“[…] Nodo, Crisi e Scioglimento: un dramma in tre tempi. Quando la ragione si fa tenebra, l’amore e la musica imparano il più temibile dei linguaggi: quello della schiavitù e della tirannide dei sensi. Inizia la discesa agli inferi e lo scollamento tra follia e realtà, tra sogno e delirio. Nella Bologna ingrigita dalla pioggia ininterrotta, negli accesi attimi in cui serpeggia il fulmine, si staglia la figura di Laura, adolescente dagli ambigui occhi verdi, Lolita intrigante che domina la figura paterna e la porta alla dannazione. Laura avanza, bella come la Venere uscente dalle acque: il canto della natura del lago di Colle dell’Orso del natìo borgo selvaggio (Carpinone) strega e dona l’oblio. Ma in un universo pietrificato, esplode una frase illuminante: Non esiste
possibilità di fuga verso altre scene. […]”

(dalla Postfazione di Rosa Amato)

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 21 × 14 cm
isbn

9788897309673

il quadro in copertina è di

Ennio Bencini

Postfazione di

Rosa Amato

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