Luciano e Davide

tratto da Genitori G.A.Y. – Good as You di Sara Kay

Luciano e Davide sono una coppia stabile e dopo essersi sposati all’estero e anni di riflessioni hanno deciso di dare forma al loro desiderio di paternità e sono nati due gemelli, Andrea ed Elisabetta, grazie a una gestazione di sostegno negli Stati Uniti. Oggi i piccoli hanno più di un anno e vivono in Toscana con i due papà.
Noi ci siamo conosciuti a Catania in una discoteca – racconta Davide – dopo il caso ha voluto che andassi a Lucca a lavorare. Il lavoro non andò bene e Luciano mi aiutò a Firenze… Insomma, dopo un mese siamo andati a convivere: era l’ottobre del 2003. Dopo sei anni ci siamo sposati a New York e nello stesso tempo già si pensava anche ai figli. Quando due persone si amano e stanno bene, desiderare figli è una naturale evoluzione del rapporto – continua Luciano – io ho sempre desiderato averne, ma essendo gay avevo abbandonando la questione. Poi Davide ha iniziato a esprimere la sua voglia di diventare genitore e inizialmente ha trovato in me un ostacolo, ma piano piano ha fatto riaffiorare in me la voglia di diventare padre, che ho dovuto ammettere non si era mai del tutto sopita. Poi abbiamo cominciato a documentarci, abbiamo trovato Famiglie Arcobaleno e abbiamo iniziato a conoscere le prime coppie uomini che avevano figli. E alla fine sono nati Andrea ed Elisabetta! Però ci tengo a dire che è stata una cosa molto vagliata, ponderata e voluta. Non è tanto la paura di affrontare il mondo esterno, perché non mi sono mai nascosto, non l’ho sventolato, ma a chi chiedeva ho sempre dichiarato la mia omosessualità. Davide ammette – lui a differenza mia l’ha scoperta da giovane, io dopo, perché vivendo in un contesto diverso come la Sicilia ho fatto più fatica. Crescendo si è evoluto anche il rapporto con l’omosessualità e la vita sociale. Lentamente tutto si è sciolto, poi con i figli non puoi più nasconderti.
Sai dove abbiamo trovato più resistenze? – incalza Luciano – proprio tra gli amici omosessuali che magari ci chiedevano “Ma siete matti? Ma chi ve lo fa fare?”. Comunque facevamo una vita tranquilla: cene a casa di amici e raramente si andava a ballare. Però i nostri genitori, i parenti, gli amici etero non ci hanno mai detto nulla di simile. Ovvio che si andava ad affrontare un grosso scoglio ma nessuno di loro ci ha mai detto “Perderete la vostra libertà!”.La mia libertà è per Davide e la sua è per me, queste creature sono ciò che di più bello poteva essere per coronare il nostro amore. Sul piano giuridico siamo in procinto di tutelarci ora che ci sono i bimbi perché si chiamano come Davide e per lo Stato sono figli suoi, non hanno due papà. Quindi lo faremo presto. I bambini sapranno tutto in maniera scaglionata. Appena riusciranno a capire sapranno come e dove sono nati, chi è stata la portatrice, anche perché gliela faremo conoscere. Verranno messi al corrente di ogni cosa e ciò che ci premerà più di tutto sarà far capire loro che sono nati con tanto amore e sono stati voluti con tutto noi stessi. Poi, le figure femminili non mancheranno: ci sono le nonne, le zie e tante amiche. I bambini sapranno perfettamente che sono nati grazie alla bontà di una donatrice e che hanno due papà.
All’inizio, non ti nascondo, pensavo che magari potesse mancare un riferimento ai bimbi – confessa Davide – però non è mai stato accertato nonostante gli studi e questo ci ha rassicurato. In America esistono già 18 milioni di bambini che vivono in famiglie omogenitoriali e non hanno problemi. Io non sono legato a mia madre perché è una figura femminile e a mio padre perché è una figura maschile. Non esistono genitori maschio o femmina, etero o omo, esistono buoni genitori e cattivi genitori. C’è chi poi dice che i bambini saranno incentivati a essere omosessuali. Che sciocchezza: il bambino ha una propria sessualità a prescindere da quella dei genitori. Altrimenti come si spiegano tutti gli omosessuali che ci sono ora? Agli omosessuali che desiderano diventare genitori, ma magari sono frenati dalla paura, vorrei dire due cose – conclude Luciano – la prima è che diventare genitori è la cosa più bella che possa succedere a un essere umano, sia etero che omosessuale. La seconda è di non lasciare andare mai i propri desideri. Se uno desidera diventare genitore non lo accantoni mai perché omosessuale. Si può essere buoni genitori anche da omosessuali e non bisogna farsi condizionare dalla vita sociale che in Italia, purtroppo, cerca sempre di sommergerci.