Le gerarchie degli angeli
di Roberto Renzetti
(tratto dal saggio Il diavolo, l’altro dio)
Vi sono tre gerarchie di Angeli, ognuna delle quali contiene tre ordini, basati sulla loro vicinanza a Dio, corrispondenti ai nove ordini di angeli seguenti:
1. Serafini, Cherubini e Troni;
2. Dominazioni, Virtù e Potestà;
3. Principati, Arcangeli e Angeli.
Nel Primo Ordine vi sono i Serafini, gli Angeli dell’Amore divino, i più vicini a Dio, che sono dotati di sei ali, due per coprirsi il viso, due i piedi e due per volare (la distruzione del Tempio di Gerusalemme fece perdere a questi Angeli ben due ali, e infatti Ezechiele ne contò solo quattro). Poca
cosa se, secondo la tradizione rabbinica, questo spirito di maggior importanza davanti al trono di Dio era dotato di dodici ali, ossia del doppio di quelle degli stessi serafini.
Si nutrono contemplando Dio e per questo hanno il corpo pieno di occhi. Resta da capire come sono vestiti e chi si preoccupa di coprir loro le pudenda che Dio, avendole create, sa quanto sono pericolose.
Tra i Serafini ve ne sono quattro che presidiano il trono di Dio facendo i guardiani.
Avverto subito che è meglio non commentare perché si dovrebbe trascendere (ad esempio: l’idea di Dio seduto in un trono fa ridere anche i miei cagnolini). D’altra parte queste caratteristiche dei Serafini provengono da Isaia:
[1] Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. [2]Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. [3]Proclamavano l’uno all’altro:
«Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la Terra è piena della sua gloria» [Isaia, 6, 1-3].
E, come ora abbiamo letto, da Isaia viene fuori che questi potenti Angeli passano il tempo a cantare le glorie del Signore, con quel canto lugubre, macabro e noioso che dura da milioni di anni; un canto che immortala Dio come un guerrafondaio assassino che, chi ha letto il Vecchio Testamento, conosce. Non si creda comunque che questi potenti Angeli abbiano facoltà superiori, infatti stanno molto attenti a non scottarsi come ancora ci informa lo stesso Isaia [6, 6]:
[6] Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare.
Isaia [37, 16] fa anche un cenno ai Cherubini, gli Angeli della Saggezza divina:
[16]Signore degli eserciti, Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della Terra; tu hai fatto i cieli e la terra.
Questi Angeli, comandati da Raziel, avrebbero quattro ali ricoperte di occhi e sono mostruosi perché hanno anche quattro facce (una umana, una bovina, una leonina e una di aquila). Sono a guardia e protezione di Dio e dell’Eden (alcuni studiosi credono che Lucifero fosse un Cherubino e altri addirittura che fosse un Serafino). Parla di loro Ezechiele [10, 9-17] descrivendoli come ruote gigantesche (che nella simbologia antica servono per rimescolare la materia in un’armonia o musica di sfere che origina l’armonia dell’universo realizzata da perfetti rapporti numerici):
[9]Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l’aspetto del topazio. [10] Sembrava che tutte e
quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all’altra. [11]Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento. [12] Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt’intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. [13] Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine». [14] Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. [15] I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Chebàr. [16]Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; [17] quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.
La prima gerarchia si chiude con i Troni, Angeli della Potenza e Giustizia divina guidati da Binael, che sono mutanti, cambiano forma e colore a seconda delle esigenze. I Troni sono i ranghi degli Angeli sui quali presiede direttamente il Creatore e attraverso i quali egli esegue i suoi giudizi. Sono seduti intorno a Dio e il loro compito è il trasporto del trono nello spazio e nel tempo, dove occorre.
Per questo Ezechiele [1, 4-21] parla di loro come di esseri animati che sono ruote opportunamente sistemate per permettere il moto in ogni direzione (non si conoscevano leruote girevoli):
[4] Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinio di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. [5]Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana [6] e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. [7] Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d’un vitello, splendenti come lucido bronzo. [8] Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, [9] e queste ali erano unite l’una all’altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé. [10]Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila. [11] Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. [12]Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. [13] Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. [14]Gli esseri andavano e venivano come un baleno. [15] Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. [16] Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutt’e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un’altra ruota. [17]Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. [18] La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt’e quattro erano pieni di occhi tutt’intorno. [19]Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. [20] Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. [21]Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote.
Anche i Troni quindi, in una forma determinata, hanno quattro facce e mentre una faccia dei cherubini è di cherubino, una faccia dei Troni è d’uomo.
Nella seconda gerarchia abbiamo le Dominazioni, Angeli che quasi mai assumono forma fisica materiale. Sono Angeli che debbono guidare e dare ordini agli inferiori avendoli ricevuti dai Serafini, dai Cherubini e da Dio. Debbono presiedere al regolare svolgimento degli astri e assicurarsi che l’intero cosmo sia sempre in ordine.
Vi sono poi le Potestà che hanno il compito di presiedere l’attività umana regolandola. È alla loro cura che sono affidate le attività del pensiero filosofico e teologico. Anche la nascita, l’arco della vita e la morte degli individui dipendono da loro. In particolare da loro dipende l’operato dei padri nella loro gestione della famiglia. Più in generale regolano i poteri che si esercitano nella società degli uomini. Le Potestà sono quelle attraverso cui vengono compiuti segni e miracoli nel mondo. Tra le Potestà vi sono le Potenze e le Autorità: i primi sono Angeli che presiedono le ideologie, mentre i secondi sono Angeli
che presiedono i documenti che corredano le ideologie. Alle Autorità sono soggetti gli spiriti malvagi che così non possono danneggiare l’umanità come a loro piacerebbe. Infine le Virtù, Angeli simili a lampi di luce, si devono occupare di seguire i comportamenti di gruppi sociali e ispirano l’arte e la scienza.
Nella terza gerarchia abbiamo i Principati, del tutto simili alle Virtù con forma simile a raggi di luce. Presiedono al controllo dei confini delle nazioni, delle guerre, dei commerci ed è loro facoltà decidere chi merita il dominio sugli altri. I Principati dispongono gli Angeli loro sottoposti affinché possano
eseguire i loro compiti. Vi sono poi gli Arcangeli, che sono appena sopra l’ordine degli Angeli comuni. Essi si occupano di seguire in senso lato la vita dell’uomo come consiglieri e amministratori. L’ultimo ordine angelico nella terza gerarchia è quello degli Angeli comuni che si occupano direttamente della vita dell’uomo soprintendendo a ogni loro occupazione. Sono spesso usati come messaggeri verso l’uomo da parte di Angeli superiori o Dio stesso.
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