Il mio mondo di Lady Tora

Vivo in un mondo meraviglioso.
Non mi credi? Ora te lo racconto e mi darai ragione.
Nel mio mondo non si vive e non si muore. Proprio così! Se hai la fortuna di nascere in un determinato contesto, posto o momento la tua vita non sarà tale ma ti limiterai a sopravvivere e non vivrai, perché quello è riservato ad altri, tipo quelli che hanno il termostato sempre sui venti gradi e il gelato anche d’inverno.
Nel mio mondo amiamo la vita, così tanto da volerla sempre alimentare, anche quando gli esseri che normalmente si muovono diventano immobili come piante.
Nel mio mondo, all’occorrenza, ci interessiamo del parere dei malati terminali o delle persone con forte disabilità. Solo in un determinato momento però, solo quando sono chiamati a esprimere un parere su una persona che ha deciso di terminare la sua vita, possibilmente con parere contrastante. In quel caso diventano importanti per questo mondo.
Ma ora scusate un attimo, ho parcheggiato la moto sulla rampa per le carrozzine…
Il mio mondo è fantastico e la genialità sprecata, ne abbiamo troppa e sappiamo perfino cosa penserebbe un ipotetico dio se decidessimo di amare una persona del nostro stesso sesso, se morissimo quando lo diciamo noi o se interrompessimo una gravidanza.
Sappiamo così bene cosa vuole questo dio che, quando una donna decide di non voler portare a termine una gravidanza, ci divertiamo a fare un gioco, somiglia un po’ a quello della palla avvelenata. Si prende la donna e la si fa rimbalzare da un ospedale all’altro, fino allo sfinimento, fino a quando non arriva un guastafeste e dice che non si fa.
È bello il mio mondo e chi non ci vive non può sapere. Abbiamo i massimi esperti di famiglia e giustizia; non sono vestiti come noi, sono esseri un po’ stravaganti e il loro capo ha un abito lungo, color panna, come quei bei vestiti che usa la Fracci. Questi esperti sanno tutto: da come si cresce un figlio a quando si può iniziare a fare sesso; da come ci si comporta a quello che bisogna pensare. Forse sono di un altro mondo, non so bene, però ciò che me li fa pensare alieni è il loro tentativo di entrare nei bambini… Forse vogliono occupare dei corpi di questo pianeta. Chissà!
Io vi inviterei pure a venire a visitarci ma confesso che un po’ mi vergogno. Potreste trovare ad accogliervi uno strano essere con gli occhi spenti e la felpa col nome del vostro pianeta. È un tipo strano, non si capisce ancora bene a cosa serva, lui si spaccia per un giornalista e un politico, molti di noi pensano che finga e abbia preso il posto di un suo gemello più intelligente.
Sarebbe bello se foste qui ma sarebbe un problema l’arrivo. La gente vi guarderebbe con sospetto, soprattutto se il colore della vostra pelle non fosse in linea col nostro o se i vostri abiti ricordassero il disagio e la fame, quella cosa che ancora ci spaventa.
In verità preferirei che non veniste, non vorrei che tutta questa civiltà vi soffocasse, in fondo, questo mondo mi piace così com’è, almeno finché non toccherà a me di dover decidere se essere pianta o essere umano.