L’editoriale dell’EditorA 19 maggio 2016

L’ha ammazzata e durante la confessione ha detto “Mi è partito un embolo“.
Ma magari ti fosse venuto un embolo, giusto poco prima di sferrarle la prima pugnalata. Che poi vorrei capire ‘sta storia che continuano a confondere l’amore col possesso, i giornalisti, intendo.
Stessa storia a Varese: una donna precipita dalla finestra di un hotel. No, no e no, cazzo (chiedo scusa). Non è precipitata, è stata buttata giù dal marito. Abbiamo un vocabolario ricco: usiamolo!
Una delle 219 studentesse rapite due anni fa da Boko Haram è stata ritrovata mentre vagava in una foresta, poco distante dal luogo in cui venne rapita. Con sé portava un bimbo di pochi mesi. In tutto questo schifo riesce a esserci un’immagine di dolcezza, nonostante tutto e nonostante tutto quello che lei ha passato.
Il papa invita i sindaci cattolici a fare obiezione di coscienza, in sintesi li invita a non fare il loro dovere.
Brosio, dopo essere operato d’urgenza, ha ringraziato tutti per aver pregato per lui…
E qui non commento. Mi auguro solo che i medici qualche calcetto nel culo glielo tirino.
Toffolo se n’è andato dopo aver avuto un infarto e di lui rimane il ricordo di Addio Lugano bella, cantata insieme a Gaber e Jannacci. Se credessi nell’aldilà, direi che il trio è di nuovo al completo (Manca Profazio, ma gli auguro lunga vita e salute).
E se n’è andato Pannella. Non scriverò elogi all’uomo politico, non mi interessa e non mi compete. Ma dirò di come ci colpisce vedere un personaggio noto spegnersi lentamente, eppure penso che sia stato fortunato. Se n’è andato a 86 anni, ha avuto una vita piena ed è stato circondato negli ultimi giorni da tanti amici. Praticamente gli è successo l’esatto opposto di quello che succede a un qualsiasi malato. Perché capita, e lo so per certo, l’ho visto con i miei occhi e con la mia gastrite, che quando una persona si ammala, lentamente tutti si volatilizzano, tutti gli impegni diventano fondamentali per non passare cinque minuti con la persona che lentamente se ne sta andando, fino a quando poi, se va bene, con quella persona rimangono solo pochi parenti. Durante i funerali però il risultato è identico, si stracciano tutti le vesti, oppure non si presentano facendo finta di non aver retto al dolore. Così era, così è e così sarà.
Poi ho letto un articolo in cui c’è scritto che sposare una donna intelligente allunga la vita. Mio marito è morto e non se n’è ancora accorto.