Succede che, provvisti di pop corn, osserviamo nuove leve politiche, con un bagaglio storico geografico come mio figlio che fa la materna, e ci accorgiamo che ogni popolo ha i rappresentati che si merita.
Da nord a sud, passando per il centro.*
Sentiamo la storia di una ragazzina che per tre anni è stata in balìa di un gruppo di merde con la faccia da imbecilli. Ed è stata sola. Sola in paese, sola in casa e sola in mezzo a loro e continua a essere sola, anche quando bisognerebbe, da uomini (intesi come maschi), tirare fuori le palle e mettersi dalla parte giusta. Pare che in quel paese solo le donne, non tutte, l’abbiano fatto e abbiano preso una posizione netta. Alla faccia del prete che ha paragonato la ragazzina a una prostituta.
Poi succede che una giovane donna arrivi ad ammazzarsi. Lei è stata sfortunata, ha incontrato nella vita uomini provvisti solo di uccello e senza cervello. Uomini che si sono sentiti in diritto di entrare nella sua sessualità e sputtanarla al mondo. Uomini convinti che una scopata dia diritti di proprietà e di scelta sul corpo altrui. Succede anche che tante altre persone si sono così indignate, da andarsi a guardare quei video, quelli messi in rete dagli uomini uccellati e decerebrati, chissà dove avevano le mani mentre vedevano scorrere le immagini.
Succede che facciamo così schifo e così pena che un gruppo di ragazzine, invece di soccorrere l’amica che veniva violentata, la filmavano, ridevano e scaricavano il video su whatsapp.
Succede che mi son presa da qualche ben pensante anche l’epiteto di bigotta repressa, eppure io non mi sognerei mai di sputtanare qualcuno per i suoi gusti, soprattutto quando questi non danneggiano nessuno, perché io vivo la mia vita come mi piace e mi va bene se gli altri la vivono come piace a loro.
Ma mi chiedo, e ogni volta cado dalle nuvole: perché tutti si sentono in dovere di puntare il ditino sugli altri. A voi cazzo vi frega se una ha lo spacco e sotto non porta le mutande, se gira un video mentre fa sesso, a meno che non si tratti di vostro marito, ma anche in quel caso forse sarebbe da scambiare due parole col marito e non con la parte libera; cosa vi frega di quelle che sui social amano mettere foto provocanti? Davvero siamo incontinenti con le opinioni e ci sentiamo di dover dire sempre e comunque la nostra? Ogni tanto, anche se il pensiero c’è (perché non è che anche a me a volte non ci sia), non potremmo tenerlo per noi?

*Non ho messo volutamente i posti da cui provengono le vittime.