Il paradigma del culo “a sinistra” di Alexandro Sabetti.

Il caso sul “culo” di Paola Bacchiddu, la responsabile della comunicazione della lista Tsipras (rea di essersi mostrata in bikini per smuovere un po’ le acque di una campagna elettorale che sta oscurando completamente la lista) dimostra chiaramente il cortocircuito mentale della nostra intellighienza progressista (andate avanti voi che mi vien da ridere). Il punto è sempre lo stesso e non è una boutade: se sei “intelligente” non puoi essere ostentatamente bella, a meno che tu non sia di sinistra. In quel caso però non puoi ostentare il culo, quello è “roba di destra”. Ovvero: le donne di destra possono usare il culo perchè sono intrinsecamente mignotte, ma usandolo -oggettivamente- sono anche “libere”. Le donne di sinistra sono già libere, “a prescindere”, e quindi non hanno bisogno di usare il culo, anzi non lo possono proprio usare, quindi non sono libere. E se lo fanno sono “compagne che sbagliano”, o per manifesta incapacità d’intendere e di volere, o per l’atavico richiamo del sangue, cioè mignotte, complici del patriarcato, in conclusione: di destra. In qualità d’intellettuale cialtrone, stoicamente di sinistra, per solidarietà girerò sul ponte dell’ostiense con l’eskimo e l’uccello di fuori. Non sarà importante ma in fondo è proprio bello.